La funzione nascosta nei dispositivi smart che sta sorprendendo tutti: la casa capisce quando arrivi e si prepara da sola

Lorenzo Lorenzi

Novembre 18, 2025

Scopri come una nuova automazione nascosta nei tuoi apparecchi connessi può trasformare la quotidianità con un effetto “wow”.

Immagina di entrare in casa e trovare subito la temperatura perfetta, le luci già accese in modo soft, magari la musica che si avvia senza che tu faccia nulla. Non è un film: molti utenti stanno scoprendo una funzione nascosta nei loro dispositivi smart che riconosce l’arrivo delle persone e attiva automaticamente una serie di azioni coordinate. Il risultato è una casa che sembra anticipare i tuoi movimenti.

Come funziona davvero: sensori, presenza e automazioni intelligenti

Questa novità non è magia: è l’evoluzione naturale dei sistemi smart home. La differenza è che ora i dispositivi non aspettano più un comando manuale, ma reagiscono da soli grazie a tre componenti chiave:

1. Sensori di presenza e movimento
Questi sensori sono molto più precisi di quelli tradizionali. Ci sono tre tecnologie principali:

  • PIR (infrarosso passivo): rileva il calore del corpo umano.

  • Radar mmWave: percepisce persino micromovimenti, come quando sei fermo sul divano.

  • Sensori multipli in elettrodomestici smart: alcune lavatrici, TV e climatizzatori recenti includono micro-sensori che rilevano vibrazioni, suoni o presenza nella stanza.

Questi dispositivi “dialogano” con l’hub domestico o direttamente tra loro.

2. Geofencing dello smartphone
La casa capisce se sei vicino grazie alla posizione del tuo telefono.
Quando entri o esci da un’area prestabilita (di solito un raggio di 50–150 metri intorno alla casa), scatta una routine chiamata:

  • “Arrivo a casa”

  • “Modalità assente”

  • “Casa attiva”

3. Hub centrale o app di controllo
Senza un centro di coordinamento la funzione non parte. Può essere:

  • lo smart speaker,

  • l’app del produttore,

  • un hub dedicato che gestisce tutti i dispositivi.

È questo “cervello” che decide come far reagire luci, climatizzazione, prese smart, robot aspirapolvere, tapparelle, TV e sistemi audio.

Cosa succede quando la funzione è attiva: gli scenari reali che stanno convincendo tutti

Una volta configurata, la casa inizia ad agire da sola in modi molto concreti, e spesso sorprendenti.

Accensione intelligente delle luci
I sensori capiscono che sei entrato in quella stanza e regolano l’illuminazione in base all’orario, alla quantità di luce naturale e alle tue preferenze memorizzate. Le luci non si limitano ad accendersi: si modulano.

Climatizzazione che anticipa il tuo arrivo
Il sistema nota che stai rientrando (grazie al geofencing del telefono) e imposta la temperatura ideale pochi minuti prima che tu apra la porta.

Tapparelle e tende automatiche
Si possono aprire o chiudere da sole in base alla presenza, all’orario o alla luce esterna.
Molti utenti le sincronizzano con la routine della sera: quando esci dalla stanza, e i sensori rilevano che non c’è più nessuno, si abbassano.

TV, musica e modalità relax
Alcuni dispositivi smart avviano automaticamente una modalità personalizzata chiamata “rientro a casa”:

  • luce calda,

  • playlist preferita,

  • stand-by di altri dispositivi,

  • notifiche ridotte.

Risparmio energetico reale
Quando la casa capisce che sei uscito, si attiva la “modalità assente”:

  • spegne luci lasciate accese,

  • abbassa i consumi di prese smart,

  • riduce la potenza di climatizzazione,

  • disattiva stand-by superflui.

Prevenzione e sicurezza
Alcuni sensori inviano segnalazioni se rilevano presenza quando la casa dovrebbe essere vuota.
Il sistema distingue il rientro di un membro della famiglia dai movimenti sospetti.

Prima di attivarla: cosa serve davvero e come evitare problemi

Questa funzione è reale e utilissima, ma funziona bene solo se la casa è configurata correttamente. Ecco cosa controllare:

A) Avere almeno un sensore di presenza preciso
Meglio se radar mmWave: evita falsi negativi (non ti “perde” quando sei fermo).

B) Avere l’app che permette automazioni avanzate
Serve che l’app supporti trigger come:

  • presenza/assenza,

  • movimento,

  • orari,

  • sensibilità della stanza.

C) Avere uno smartphone con localizzazione stabile
Se il telefono passa spesso da offline a online, il geofencing può attivare routine a casaccio.
La soluzione?
Attivare “alta precisione” per la posizione e assicurarsi che l’app abbia permessi sempre attivi.

D) Attenzione alla privacy
I sensori non registrano video: rilevano solo movimento, calore o distanza.
Il telefono invia solo la distanza dalla casa, non una traccia completa degli spostamenti.
È importante configurare tutto su reti private e protette.

E) Rete WiFi stabile
Perché tutto funzioni fluidamente, serve un segnale forte in tutte le stanze.