Aprire decine di schede del browser, copiare link tra app diverse, cercare recensioni e controllare orari: chi organizza un viaggio lo conosce bene. Google spinge per ridurre tutto questo lavoro, proponendo strumenti che prendono in mano la fase di ricerca e la trasformano in un piano coerente. L’idea è chiara: mettere insieme voli, hotel e attività dentro la stessa esperienza, evitando il continuo salto tra siti.
Come Canvas trasforma la pianificazione dei viaggi
Il cuore della novità è il pannello laterale chiamato Canvas, nato come spazio per raccogliere contenuti generati dall’utente e oggi adattato al travel planning. Quando si descrive il tipo di viaggio che si vuole organizzare compare un comando per creare un Canvas che raccoglie proposte di volo, opzioni di alloggio, foto e recensioni tratte da Google Maps. L’interfaccia tenta di condensare in una sola vista ciò che normalmente richiederebbe più schede del browser, mostrando anche informazioni estratte da siti di terze parti considerate pertinenti.
Canvas non si limita a presentare link: propone comparazioni basate su prezzi e servizi, suggerisce ristoranti e attività tenendo conto dei tempi di spostamento rispetto alla struttura scelta e permette di porre domande successive senza dover ricominciare la ricerca da capo. Ogni Canvas viene salvato nella cronologia di AI Mode, così si può tornare facilmente sui piani costruiti in precedenza.
Al momento la funzione è disponibile su web desktop negli Stati Uniti e richiede l’attivazione di un esperimento definito AI Mode, per cui non è ancora diffusa su larga scala. Un dettaglio che molti sottovalutano: l’efficacia dello strumento dipende dalla qualità delle sorgenti esterne integrate, quindi l’esperienza può variare a seconda delle città e dei servizi locali. Per chi gestisce viaggi frequenti, Canvas promette comunque di ridurre i passaggi manuali e di mantenere tutte le informazioni in un unico spazio consultabile.
Prenotazioni agentiche e l’espansione di Flight Deals
L’altra direttrice dell’evoluzione è rappresentata dalle capacità “agentiche” di AI Mode, sviluppate partendo dal progetto interno Project Mariner. In pratica l’utente descrive cosa cerca e quali vincoli vuole rispettare; l’assistente esegue ricerche su più piattaforme di prenotazione per trovare disponibilità in tempo reale. Non si tratta di inoltrare semplicemente un link: il sistema usa i partner integrati per comporre un ventaglio di opzioni rispondenti al prompt testuale iniziale.
Tra i servizi collegabili figurano nomi noti come OpenTable, Resy, Tock, Ticketmaster, StubHub, SeatGeek, Vivid Seats, Booksy, Fresha e Vagaro. La prenotazione agentica per i ristoranti è stata annunciata per gli Stati Uniti e viene resa disponibile senza la necessità di iscriversi a programmi di test; per biglietti di eventi e appuntamenti locali (in particolare nel settore della bellezza e del benessere) al momento è ancora richiesta una registrazione preliminare.
Google dichiara l’intenzione di estendere la stessa logica anche a voli e hotel in futuro: l’utente potrà confrontare opzioni diverse, visualizzare orari, tariffe, foto delle camere, servizi e recensioni, porre ulteriori domande per affinare i risultati e completare la prenotazione tramite il partner scelto. In parallelo è stata ampliata la funzione Flight Deals su Google Flights, che ora copre oltre 200 Paesi e territori e supporta più di 60 lingue, includendo nazioni come Regno Unito, Francia, Germania, Messico, Brasile, Indonesia, Giappone e Corea.
Un fenomeno che in molti notano solo nella pratica è la variabilità territoriale della disponibilità: la localizzazione completa di queste funzioni richiederà tempo e l’attivazione in Italia non è ancora definita con precisione. Ciò nonostante, l’approccio di Google porta a una maggiore integrazione tra ricerca, comparazione e booking, e numerosi utenti italiani potrebbero già osservare i primi effetti nella gestione delle proprie prenotazioni.